Indagine sul Mercato Immobiliare

Ecco perché rappresenta una concreta opportunità per il futuro:

L’opportunità era già evidente al termine del primo trimestre 2021, in cui si è visto un aumento del 5% per gli investimenti in costruzioni, sia nella componente residenziale che in quella commerciale;

Infatti questo volume di scambio nel mondo residenziale è cresciuto del 2,8%.

Si denota un cambiamento delle abitudini da parte degli italiani, soprattutto nella scelta della tipologia di abitazione, orientate in maggior modo su villette monofamiliari piuttosto che su singoli appartamenti.

È quello che comunica l’ultima pubblicazione della Banca d’Italia, che riporta testuali parole nel suo bollettino di luglio: “nel secondo trimestre sarebbe proseguita la crescita della produzione edile. […] In base a nostre elaborazioni […], nei mesi primaverili la domanda di abitazioni è rimasta molto sostenuta. I prezzi delle case hanno continuato a salire nei primi tre mesi del 2021 (1,7% rispetto al periodo corrispondente). Secondo il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, condotto tra marzo e aprile, le prospettive degli agenti immobiliari sono migliorate; nelle loro percezioni, in un orizzonte di tre anni le caratteristiche delle abitazioni ricercate dai potenziali acquirenti saranno molto diverse da quelle prevalenti prima della pandemia, con una maggiore richiesta di unità abitative indipendenti e con spazi esterni”.

Domanda per soluzioni immobiliari in aumento

Rispetto all’indagine “la domanda di unità abitative indipendenti aumenterà per il 75% degli operatori, la ricerca di spazi esterni crescerà per il 90,3%”. Per quanto riguarda invece altri dati come la dimensione o la posizione degli immobili richiesti, il valore si fa più incerto: infatti per il 44,5% degli agenti la domanda di unità abitative di grandi dimensioni aumenterà a fronte del 44,2% che fa presagire ad una sorta di stabilità; il 43,3% degli operatori si attende una maggiore richiesta di abitazioni in aree periferiche o non urbane, che rimarrà invece stabile per il 48,8%.

La maggior parte degli intervistati, tali sviluppi contribuirebbe in misura decisamente e abbastanza rilevante la possibilità di ricorrere al lavoro a distanza.

Quanto ai prezzi, l’indagine, condotta presso 1.323 agenti immobiliari dal 29 marzo al 30 aprile 2021, segnala che il 61,5% degli intervistati ne indicava “una sostanziale stabilità rispetto alla precedente rilevazione; la fetta di persone che riferiscono quotazioni in diminuzione” è scesa, ma restando di poco superiore a un quarto del totale (27,1% da 33,7%)”.

Un estratto del commento sul sondaggio: “I giudizi sulle condizioni della domanda sono migliorati nelle aree non urbane, ma si confermano sfavorevoli nelle città; l’andamento dei nuovi incarichi a vendere è rimasto ovunque negativo. I tempi di vendita e lo sconto medio rispetto al prezzo iniziale richiesto dal venditore sono lieve-mente diminuiti. Le prospettive sono migliorate, sia sul proprio mercato di riferimento sia su quello nazionale; le attese restano tuttavia prevalentemente negative nel trimestre in corso, mentre sono più favorevoli su un orizzonte biennale”.

Il mercato immobiliare abbatte la difficoltà di accesso ai mutui

Esiste un altro dato importante, che riguarda la difficoltà da parte delle agenzie nel reperimento del mutuo. Parliamo infatti di un 24,6% (da 25,8 lo scorso periodo). Risulta comunque che il 72,9% delle compravendite è stato finalizzato sfruttando un mutuo ipotecario (dal 73,8 della rilevazione precedente); rimane sostanzialmente stabile il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile, stanziandosi al 76,2%.

Presente anche un focus sul mercato degli affitti che, secondo l’indagine, “poco meno dell’80% degli operatori ha dichiarato di aver locato almeno un immobile nel primo trimestre, in linea con il periodo precedente. Il saldo tra giudizi di aumento e diminuzione dei canoni di affitto si conferma ampiamente negativo nelle aree urbane e metropolitane (-37,1 e -42,3%, rispettivamente); fuori dalle aree urbane la quota di agenti che indicano una riduzione eccede di soli 6,5 punti percentuali quella di chi segnala un aumento, mentre circa il 70% segnala canoni stabili. Il saldo tra prospettive di aumento e di diminuzione dei prezzi di affitto nel secondo trimestre del 2021 si conferma ampia-mente negativo (-11,6 punti percentuali), risentendo delle attese ancora molto sfavorevoli nei centri urbani (-27,3). Il margine medio di sconto rispetto alle richieste iniziali del locatore è lievemente sceso, portandosi al 4,3%. Il saldo tra la quota di agenzie che hanno riportato incarichi a locare in crescita nel primo trimestre e quelle che ne hanno segnalato una diminuzione è lievemente salito, ma resta ampiamente negativo (-18 punti percentuali, da -22,3)”.

Le opportunità per il mediatore creditizio

Stando ai dati presenti nell'indagine appare evidente come l'opportunità per i mediatori creditizi siano notevolmente amplificate. Dall'indagine risulta che più della metà degli operatori nel mercato ha prospettive positive per il futuro, già a partire dal primo biennio. Il dato è accompagnato da una consistente percentuale di agenzie che prevede un aumento dei nuovi incarichi a vendere nel trimestre in corso. Non sono da meno anche le aspettative sull'andamento del mercato immobiliare nazionale che presentano un netto miglioramento.

In maniera assoluta, riteniamo che questo sia il momento giusto per avviare la propria carriera nel mercato creditizio, affidandosi ad un brand riconosciuto a livello nazionale che è presente in ogni regione in maniera capillare grazie alla sua fitta rete di agenzie. La Toscano Mutui offre un'opportunità evoluta. Infatti, visti i risultati positivi del mercato in essere, abbiamo avviato una consistente campagna di recruiting che punta all'ampliamento del proprio organico, con l'obiettivo di raddoppiarlo.

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Fonte dati: OAM