Qual è il tasso definitivo per richiedere un mutuo
In un decennio la storia è cambiata grazie alla vastità dei servizi disponibili.
Secondo gli esperti, siamo nell’anno giusto per poter riflettere sull’accensione di un mutuo per acquistare un nuovo immobile o per tramutare il proprio finanziamento, tramite surroga, accedendo a delle migliori condizioni.
Infatti, le proiezioni per il prossimo anno (2022), sembrano far percepire l’aumento dei prezzi per il mercato immobiliare.
Facendo riferimento agli studi effettuati da un noto osservatorio, i tassi di interesse che gli istituti bancari concedono sono quasi pari a zero, trend che verrà supportato dalla banca centrale europea, che rimane coerente con le scelte adoperate ad inizio pandemia.
I Mutui a tasso fisso rimangono decisamente vantagiosi:
- Eurirs in 10 anni registra un -0,23%, a 15 anni raggiunge un -0,04% e a 20 anni sale fino allo 0,05%.
Ad esempio se una persona di 30 anni, che risiede a Roma dovesse richiedere un mutuo di 140mila euro a tasso fisso a 20 anni, con un immobile del valore di 280mila euro, le soluzioni più vantaggiose sarebbero quelle di Unicredit (Tan 0,50%, rata da 613,11 euro e Taeg allo 0,62%), Credem (Tan 0,35%, rata da 604,07 euro e Taeg allo 0,63%) e Crédit Agricole (Tan 0,55%, rata da 616,14 euro e Taeg allo 0,74%).
I Mutui a Tasso variabile invece come Euribor, in 1 mese tocca -0,557%, a 3 mesi sale in maniera relativa fino a -0,552%.
Replicando l’esempio precedente le proposte più allettanti sarebbero le seguenti: Unicredit (indice Euribor 3 mesi, Spread 0,80%, Tan 0,25%, rata da 598,10 euro e Taeg allo 0,37%), Credem (indice Euribor 3 mesi, Spread 0,75%, Tan 0,19%, rata da 594,65 euro e Taeg allo 0,47%), Banca Sella (indice Euribor 3 mesi, Spread 0,95%, Tan 0,39%, rata da 606,59 euro e Taeg allo 0,53%).
Secondo gli studi effettuati dagli esperti, fino al 2011, le differenze tra Euribor erano molte (che oscillavano tra 1,5% e 3%) ed Eurirs (3%-3,5%).
Questo aspetto spingeva i consumatori ad intraprendere la scelta verso un mutuo con tasso variabile.
Gli esperti spiegano che la percentuale di gap che esisteva tra gli interessi fissi e quelli variabili era così alta da rendere il mutuo a tasso fisso meno vantaggioso e più difficile da ottenere, visto l’elevato costo di ogni singola rata.
Queste condizioni mutate e le condizioni future vantaggiose, spostano l’attenzione e le scelte verso i tassi fissi: soprattutto in questa particolare e instabile crisi economica, legata agli eventi dettati dalla pandemia, è comprensibile scegliere una soluzione con rate fisse, che mettono al sicuro l’utente da improvvisi cambi di rotta che possono portare ad aumenti di notevole importanza.